Sketchbook-viaggio tra persone e cose

“Nei giorni successivi mi misi all’opera cercando ispirazione nelle foto di bisnonni ed in quelle d’epoca trovate su libri e su internet: ne risultò il volto di un uomo x, un uomo nuovo, mai esistito, la controfigura di quello che fu, di quello che come tutti soffrì, lavorò, lottò per la sopravvivenza, godé del corpo caldo di una moglie, pianse forse la perdita di un figlio piccolo, gioì per la nascita di un nipote, sopportò le malattie e la vecchiaia, sperimentò la morte…”

Gli episodi raccontati nel libro, tutti realmente accaduti, sono semplici, brevi, quasi dei canovacci, apparentemente banali per chi non sappia coglierne l’essenza, per chi si fermi a ciò che è detto o fatto senza indagare, per quanto possibile, su quell’attimo assoluto e irripetibile in cui due o più persone si intersecano intimamente, rivelando l’una all’altra spazi della loro anima e della loro storia.

Tutti i fatti strani, inspiegabili, le coincidenze, gli accadimenti quasi magici che avvengono nelle relazioni tra le persone, sono frutto dell’uomo stesso, della sua capacità di indurre gli eventi con parole e gesti impercettibili, inconsci o meno, e nell’altrettanto spiccata capacità di cogliere tali espressioni negli altri, anche inconsapevolmente. Questo non toglie fascino a tali situazioni, che tanti ascrivono a volontà che ci prescindono, anzi lo potenzia perché ancora una volta l’essere umano dimostra la mirabile complessità delle sue facoltà mentali ed espressive, che ognuno di noi possiede. Non serve essere scienziati o artisti per godere della bellezza dell’esperienza umana, per vivere l’essenza di episodi irripetibili, per partecipare con pienezza alle connessioni umane, anche se brevi, brevissime, della durata di un acquazzone sotto una tettoia insieme a sconosciuti che, con noi, tra gridolini e risate, hanno cercato riparo.

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